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In famiglia svolgiamo una attività commerciale e di frequente incappiamo in mancati pagamenti che creano parecchie difficoltà, specie in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando: come possiamo tutelare efficacemente i nostri beni personali e i risparmi di anni di lavoro?
Nel nostro ordinamento sono disponibili o comunque utilizzabili diversi strumenti così detti di “segregazione patrimoniale” che permettono di proteggere efficacemente e nel pieno rispetto della legge gli immobili, i beni mobili registrati (le auto, le imbarcazioni ecc.) ed anche i risparmi, con costi molto più ridotti rispetto a quanto si pensa comunemente. E’ consigliabile pensarci per tempo!
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La nostra famiglia ha contratto parecchi debiti con Banche e/o finanziarie e adesso abbiamo difficoltà a rientrare delle somme ottenute; abbiamo il timore di non riuscirci e non sappiamo come gestire la situazione.
In questi casi è fondamentale l’assistenza di un Professionista per comprendere a quanto ammonta effettivamente il debito, per fare una strategia di gestione della posizione e per condurre una trattativa con le Banche e con le finanziarie con l’obiettivo di ridurre il debito (con accordi a saldo e stralcio) e di rateizzarlo.
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In casa abbiamo un parente molto anziano che ha problemi seri di memoria; preleva in banca somme ingenti e non ricorda come le ha spese, gestisce i propri risparmi senza alcun criterio; possiamo fare qualcosa? Ci è stato suggerito l’istituto dell’interdizione; è un buon consiglio? Non rischia di essere umiliante per l’interessato?
Il nostro ordinamento mette a disposizione i tre istituti dell’interdizione, dell’inabilitazione e il più recente dell’amministrazione di sostegno; la scelta deve essere effettuata avendo riguardo alle condizioni dell’interessato (mancanza di capacità di intendere e volere oppure riduzione della stessa). E’ fondamentale il consiglio di un professionista di fiducia anche perché vanno considerati con attenzione sia profili medici che contabili.
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Sento spesso parlare di “Voluntary Disclosure”, di cosa si tratta?
La Voluntary Disclosure è stata introdotta dalla legge n. 186/2014 la quale ha previsto che chi detenga illecitamente patrimoni all’estero possa regolarizzare la propria posizione con il Fisco italiano. La Voluntary Disclosure non è un condono né uno scudo fiscale ma è una autodenuncia spontanea (dove non è garantito l’anonimato e non sono previsti sconti sulle imposte da pagare) e, ad oggi, rimane l’ultima possibilità prima dell’imminente scambio di informazioni tra le amministrazioni fiscali dei vari paesi. Il vantaggio di avviare la procedura di Voluntary Disclosure, che comporta l’integrale pagamento delle imposte dovute e degli interessi, è quello di ottenere una forte riduzione delle sanzioni oltre che la non punibilità per tutti i reati tributari e per l’omesso versamento di ritenute certificate e di Iva.
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Chi può accedere alla procedura di “Voluntary Disclosure”
Possono accedere alla procedura le persone fisiche, le società di persone ed associazioni e gli enti non commerciali, tutti aventi residenza in Italia. L’accesso è consentito anche a coloro che, pur non essendo residenti, abbiano comunque, di fatto, fissato il proprio domicilio o la residenza in Italia per la maggior parte del periodo di imposta. La procedura rimane preclusa per le società di capitali.
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Come mi devo comportare per avviare la procedura di “Voluntary Disclosure”
E’ essenziali affidarsi ad uno Studio Legale con competenze tributarie che sia in grado di svolgere l’esame e studio della documentazione necessaria alla ricostruzione dei fatti relativi alle violazioni tributarie da regolarizzare e calcoli le quanto deve essere versato al Fisco. In particolare lo Studio Legale dovrà predisporre il modello telematico per la “richiesta di accesso alla procedura di collaborazione volontaria” e redigere la “relazione di accompagnamento” avente la funzione di ricostruire le operazioni che hanno originato le violazioni da regolarizzare.
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E’ deceduto un mio parente che ha lasciato un testamento che mi esclude dalla successione, cosa devo fare?
E’ necessario analizzare il testamento al fine di verificare il rispetto delle norme che l’ordinamento giuridico pone a protezione di determinati soggetti che non possono essere mai esclusi dalla successione.
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E se il testamento lasciato dal mio parente defunto è un testamento scritto a mano? Come mi devo comportare?
Siamo in presenza di “testamento olografo” ossia quel testamento che deve essere scritto per intero, datato e sottoscritto di pugno dal testatore. E’ necessario rivolgersi a uno Studio Legale che sia in grado di valutare l’autenticità del testamento, a seguito di esame scientifico, avvalendosi della collaborazione di periti calligrafi iscritti all’Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio presso il Tribunale.
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Voglio fare testamento, cosa devo fare?
E’ preferibile rivolgersi al nostro Studio Legale al fine di svolgere una analisi preventiva in merito all’individuazione di eventuali parenti che, per Legge, non possono essere esclusi dalla successione.
FAQ Famiglie
Le risposte ai quesiti più comuni delle famiglie